Marzo 2025: decimo mese consecutivo di temperature record. Serve una transizione che tenga
Crisi climatica 2025: marzo segna il decimo mese di record termici. Servono coesione e tecnologie per una transizione ecologica equa e sostenibile. 12-05-2025

Con il mese di marzo 2025, il pianeta ha registrato il decimo mese consecutivo con temperature medie globali da primato. Una sequenza che non ha precedenti nella storia recente e che segnala con forza crescente la centralità della crisi climatica nel nostro tempo. Gli effetti del cambiamento climatico si fanno sempre più evidenti e pongono l’urgenza di interventi coordinati, efficaci e duraturi.
Ma proprio mentre il riscaldamento globale avanza, la coesione internazionale sulle risposte da adottare sembra più fragile.
Energia, difesa e interessi nazionali: una transizione in cerca di coesione
Marzo ha visto emergere una doppia sfida strategica per l’Europa: da un lato, la necessità di coordinare gli investimenti per la difesa comune in risposta alle nuove pressioni geopolitiche; dall’altro, le crescenti difficoltà nel mantenere una politica climatica condivisa.
Mentre si discute di un possibile fondo europeo per il riarmo, Paesi come Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria hanno espresso forti riserve sugli obiettivi ambientali fissati dall’Unione: chi difende il carbone, chi chiede un maggiore riconoscimento dell’energia nucleare, chi denuncia uno squilibrio nei costi della transizione. Queste tensioni mettono in luce quanto la transizione ecologica sia anche un terreno politico, in cui bilanciare ambizioni comuni e interessi nazionali.
Dal Green Deal alla COP28: tra visioni globali e difficoltà locali
Negli ultimi due anni diversi segnali avevano fatto sperare in una maggiore convergenza internazionale:
- La COP28 di Dubai (dicembre 2023) ha rappresentato un momento storico, con il primo accordo che menziona esplicitamente la necessità di una transizione dai combustibili fossili.
- Il Green Deal europeo ha proseguito il suo percorso con nuovi aggiornamenti nel 2024, fissando obiettivi più stringenti per il 2030 e rafforzando i piani per l’industria a emissioni zero.
- Il piano REPowerEU, già avviato nel 2022, continua a promuovere investimenti in rinnovabili, idrogeno e diversificazione delle fonti.
Tuttavia, questi slanci incontrano resistenze crescenti: segno che la transizione va gestita non solo come innovazione tecnologica, ma come processo culturale, economico e geopolitico.
Il nostro contributo: efficienza, controllo, sostenibilità
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