India 2025: la strategia energetica indiana verso l’autonomia
La strategia energetica indiana punta a sostenere crescita e autonomia. Tra rinnovabili carbone e industria tecnologica l’India si afferma protagonista globale 01-10-2025

L’India non è più soltanto un gigante demografico: è diventata una delle potenze economiche più dinamiche del mondo. La sua domanda di energia cresce ogni anno con percentuali a doppia cifra, trainata dallo sviluppo industriale, dalla crescita urbana e dall’elettrificazione di ampie fasce rurali. In questo scenario, l’India si trova a dover conciliare tre obiettivi fondamentali: sostenere la crescita, garantire l’accesso all’energia e ridurre l’impronta climatica. Una sfida colossale, che oggi affronta con una strategia composita.
Rinnovabili in espansione, ma non senza contraddizioni
Negli ultimi mesi, il governo indiano ha rafforzato i programmi per l’energia solare e l’eolico offshore, rilanciando anche i piani per l’idrogeno verde e per l’elettrificazione del trasporto ferroviario. Sono cresciuti gli investimenti nei settori della mobilità elettrica e della produzione locale di batterie, con incentivi mirati alle imprese che sviluppano tecnologie a basse emissioni.
Tuttavia, le contraddizioni restano forti: il carbone copre ancora circa il 70% della produzione elettrica indiana, e nel primo semestre 2025 si sono aperti nuovi siti estrattivi per rispondere alla domanda immediata. L’India avanza dunque con un doppio passo: verso la decarbonizzazione, ma mantenendo una soglia di sicurezza energetica interna, vista come prioritaria per la sovranità nazionale.
Industria e sovranità tecnologica
Il discorso indiano sull’energia è strettamente legato a quello sull’autonomia industriale. L’India punta a diventare una piattaforma produttiva alternativa alla Cina, rafforzando le sue filiere interne, attirando investimenti occidentali e sviluppando una nuova generazione di imprese tecnologiche. Il programma “Make in India”, rilanciato nel 2025 con nuovi fondi, include l’elettronica di potenza, i motori elettrici e i sistemi di gestione dell’energia tra i settori prioritari.
Il messaggio è chiaro: l’India non vuole solo crescere, vuole contare, anche nel campo della transizione energetica globale.
Europa e VMF: prossimità, competenza, reattività
Mentre India e Cina strutturano le proprie filiere con obiettivi nazionali e sovranisti, l’Europa affronta il rischio di perdere peso industriale, pur restando tra le aree del mondo più avanzate sul piano normativo e ambientale.
In questo contesto, la nostra azienda – VMF – rappresenta un modello di resilienza produttiva. La nostra scala media ci consente di essere flessibili, di progettare con i clienti, di adattarci rapidamente alle specifiche richieste dei settori strategici. Possiamo presidiare nicchie complesse, prototipare, controllare la qualità in prossimità e garantire tempi rapidi e risultati misurabili.
È anche su queste basi che l’industria europea può rigenerarsi: non rincorrendo le economie di scala asiatiche, ma costruendo un’economia della precisione, della relazione e della responsabilità.